Via Francigena in Val Susa: oggi con Eleonora andiamo dal Colle del Moncenisio a Ferrera e Novalesa!
Questa è la prima tappa della Via Francigena della Valle di Susa: dal Colle del Moncenisio a Novalesa.
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La partenza: colle e lago del Moncenisio
La partenza simbolicamente è dalla Pyramide, la chiesa dalla peculiare forma architettonica che domina dall’alto il lago del Moncenisio.
Per iniziare il vostro percorso vi consiglio di fare una visita al piccolo Museo curato dagli Amis dou Montcenis.
Qui con una comoda audioguida potrete percorrere la storia del Colle:
- come il primo ospizio fondato da Ludovico il Pio nell’815,
- la strada carolingia che scendeva verso Bramans, la deviazione in epoca moderna verso Lanslebourg,
- le grandi infrastrutture militari, le dighe, la Ferrovia Fell
- la storia dei marron, quelle figure mitiche del colle del Moncenisio un po’ guide alpine, un po’ sherpa e anche un po’ camosci per la loro abilità nell’affrontare le ripide mulattiere.
⇒ Il Museo della Pyramide è aperto tutti i giorni dalle 10h alle 12h e dalle 14h alle 18h dal 01/07 al 31/08.
Una piccola infarinatura di notizie storiche per affrontare la discesa superando la colossale diga costruita negli anni ’60, verso una breve tappa alla Gran Croix, un tempo crocevia di passeggeri e portantine, di muli e la fermata della ferrovia.
Oggi è una borgata abbandonata, fatto salvo per la chiesetta e qualche abitazione restaurata: purtroppo l’edificio più antico, probabilmente la stazione di posta medioevale, è interamente collassato negli ultimi anni.
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Si scende ricordando la storia della Valle di Susa
Si prosegue in discesa per un tratto sulla strada asfaltata sino ad imboccare il tracciato della ferrovia Fell. Si raccomanda prudenza perché è molto instabile e la galleria scavata nella roccia per quanto sia affascinante non è molto stabile. Diversamente si può proseguire sul ciglio della strada , sempre con prudenza, per il traffico sempre intenso di auto e moto verso il colle.
Al termine delle Scale, volute da Napoleone per facilitare il passaggio dei mezzi armati e dell’esercito ad inizio ‘800, si raggiunge la Piana di San Nicolao, caratterizzata da un piccolo alpeggio di proprietà comunale italiana in territorio francese.
Questo è un luogo citato sin dal medioevo come domus hospitale per l’accoglienza dei pellegrini e viandanti: un documento racconta infatti della richiesta di costruzione di un carnarium, ovvero di un edificio dove sistemare i cadaveri di coloro che in inverno non riuscivano a sopravvivere al transito a causa del maltempo e del freddo.
Si prosegue per circa 10 minuti sino all’altezza del Ricovero IV e qui si entra ufficialmente in territorio italiano e si calpesta la mulattiera che per secoli ha visto transitare pellegrini, commercianti, nobili e diplomatici, eserciti e prelati, accompagnati dai marrons o avventurandosi da soli.
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Il percorso in Italia fino a Moncenisio immersi nella natura
Il tragitto in discesa sino a Ferrera dura circa 40 minuti ma è affascinante osservare la rigogliosa vegetazione, i fiori colorati e diversi per ogni stagione, tra questa anche la Viola cenisia, definita così perché censita per la prima volta in questi luoghi, le splendide acquilegie dal colore violetto, i gigli martagoni, le primule di montagna.
Un tratto a volte risulta inondato dalle acque di derivazione per l’irrigazione dei campi a valle, ma è segno dell’abbondanza di acqua in questo territorio, basta sollevare lo sguardo in alto a sinistra e dalle rocce a strapiombo una cascata scende verso il torrente Cenischia.
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Il borgo di Moncenisio e una meritata pausa
Dopo pochi minuti superata una radura si intravede il piccolo borgo di Moncenisio, meglio conosciuto come Ferrera: è oggi il comune più piccolo d’Italia con poco più di 30 abitanti. La mulattiera selciata con i muretti a secco ci conduce nei pressi della cappella di Santa Barbara: una devozione diffusa in area alpina perché si invocava durante i temporali a protezione dei fulmini che con violenza si scaricano sui pascoli alpini.
L’Ecomuseo le Terre al Confine è il punto da cui intraprendere la visita al percorso ecomuseale che vi porterà a scoprire gli angoli nascosti e la curiosità di un borgo che sin dal medioevo è stato al servizio del Colle del Moncenisio:
- l’antico mulino,
- il lavatoio
- il forno,
- la piccola cappella di san Giuseppe con i capolavori di arte contemporanea dei più grandi artisti piemontesi,
- l’antica parrocchiale di San Giorgio Martire
- il frassino secolare, albero monumentale del Piemonte e oggetto di curiose leggende.
- Superato il paese potete rilassarvi sulle sponde del Lago Grande, e ammirare le acque smeraldine.
⇒ Ecomuseo Le Terre al Confine è aperto tutti i fine settimana e tutti i giorni nel periodo estivo con ingresso dalla caffetteria – visite guidate su prenotazione ecomuseomoncenisio@gmail.com
Dopo una pausa meritata, in paese ci sono anche ristoranti e un bar caffetteria, potete riprendere il vostro percorso e inoltrarvi nuovamente sulla mulattiera che conduce a Novalesa.
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La Strada Reale procede fino a Novalesa
La Via Francigena, ma trovate le indicazioni anche come Strada reale, prosegue in mezzo ai boschi di betulle e sorbi, attraverserete anche Ferrera vecchia, oggi solo più ruderi di quello che era l’abitato originario, sino ad incrociare la strada asfaltata che collega Moncenisio e Novalesa.
Si prosegue alternando tratti di strada a sentieri che tagliano alcuni tornanti, ma tutto è ben segnalato. L’ultimo tratto di Via Francigena costeggia il ponte del Tre Archi sul torrente Cenisichia e una strada larga costeggiata da muretti vi conduce all’imbocco del paese di Novalesa.
Questo luogo come Ferrera è carico di storia, il selciato della strada, gli affreschi quattrocenteschi delle case, i vecchi alberghi che si affacciano sulla Via Maestra riportano indietro nel tempo.
E proprio lungo la Via Maestra spicca la locanda medioevale più antica dell’arco alpino, “la Locanda degli stemmi” (XIV secolo) con i suoi colori vivaci, gli stemmi nobiliari e le decorazioni floreali e geometriche peculiari ricorda l’epoca d’oro del transito di genti e di merci attraverso il Moncenisio.
Non si deve assolutamente perdere la parrocchiale di S.Stefano: qui sono conservati dipinti di grande importanza Daniele da Volterra, Le Moyne, la scuola del Caravaggio e del Rubens, molte delle quali provenienti dal Louvre e donate personalmente da Napoleone all’ospizio del Moncenisio, dal quale per varie vicessitudini storiche sono stati qui depositati e si possono ammirare.
⇒ La Parrocchiale S.Stefano in genere è aperta, fatto salvo gli orari delle Messe
In prossimità il Museo di arte religiosa alpina e il Museo etnografico offrono uno spaccato della vita religiosa e della comunità di questi luoghi.
⇒ Il Museo di Arte religiosa Alpina di Novalesa è aperto in estate domenica pomeriggio h. 15-18
⇒ Il Museo etnografico di vita montana della Val Cenischia è aperto in estate sabato e domenica 15-18
Dopo essersi lustrati gli occhi potete sostare in una delle locande e b&b del luogo, ma al mattino prima di intraprendere il viaggio è d’obbligo la tappa all’abbazia di Novalesa: fondata nel 679 d.C.da Abbone di Moriana, un nobile della corte merovingica, divenne il punto di partenza per i Franchi alla conquista del territorio italiano e alla sconfitta dei Longobardi.
Un ricco Museo archeologico vi condurrà a conoscere le tappe della storia di questa abbazia, ai suoi collegamenti con l’Europa e con le altre abbazie di passo e la visita guidata con i monaci vi porterà a scoprire uno dei gioielli della Valle di Susa: la cappella di S.Eldrado (XI sec.)
⇒ L‘ Abbazia di Novalesa è aperto con visite guidate ad orari prestabiliti – visita libera o guida per il Museo Archeologico: prenotazioni.novalesa@gmail.com
Con l’app ValsusaHeritage la tua visita culturale sarà ancora più semplice!
ValsusaHeritage è l’applicazione creata dal Piano di Valorizzazione Valle di Susa tesori di arte e cultura alpina per scoprire:
della Valle di Susa.
Si può scaricare sia su dispositivi Ios che Android.
Qui potrete scoprire il percorso ecomuseale con l’ Ecomuseo le Terre al Confine di Moncenisio e la guida per il Museo Archeologico dell’Abbazia di Novalesa.
Alcuni consigli per dormire e ristoro
- Chalet sul Lago – Moncenisio +39 0122.653315
- Hotel – ristorante Della posta – Novalesa +39 0122653245
- Albergo -ristorante Eldorado – Novalesa +39 0122 653910
- BB La ressia – Novalesa +39 3475519657
- BB Strada Antica – Novalesa +39 3402769870
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