Serena Sereno, maestra in cucina

Serena Sereno Ambassador Val Susa Turismo

Sono autoctona valsusina come la mela Giacchetta e il vino rosso Avanà. Amo così tanto la mia valle che continuo a “mettere radici” e a piantare viti sui terrazzamenti assolati.

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La merenda piemontese

La più riuscita delle escursioni in montagna finisce intorno ad un tavolo. Così la grinta e la fatica condivise con i compagni di gita vanno premiate facendo godere anche il palato.

Ma quello che potrebbe essere scambiato per un aperitivo, nella tradizione gastronomica piemontese viene definita MERENDA SINOIRA cioè un pasto frugale ma sostanzioso che può sostituire la cena.

A partire dalle ore 17 vengono serviti salumi ed insaccati tipici, Toma Valsusa fresca o stagionata di latte vaccino , l’antipasto piemontese di verdure, lingua in salsa rossa, funghi sott’olio, zucchine in carpione, uova sode, fette di polenta arrostite, l’insalata di gallina o di bollito, le acciughe al verde, i peperoni arrostiti e qualche torta di erbe selvatiche.

Il vino rosso DOC Valsusa accompagna degnamente tutte queste prelibatezze.

Le erbe spontanee

erbe spontaneeLa cultura popolare ha sempre dato valore alle erbe selvatiche o campestri per le enormi potenzialità che esse racchiudono, sia dal punto di vista nutritivo che curativo.
In passato le piante spontanee sono state una fonte importante di cibo integrando una dieta spesso povera e arricchendola con l’apporto di vitamine, fibre, sali minerali, proteine e amidi utili alla salute dell’uomo. Perché tali erbe contengono spesso una quantità maggiore di principi attivi rispetto alle verdure coltivate nell’orto.
Così quasi per gioco la nonna mi ha insegnato a raccogliere cespi di tarassaco per l’insalata, germogli di luppolo o asparagi selvatici per la frittata,ortiche e malva per la minestra o il risotto.
Ma il mio piatto preferito resta sempre… il RISOTTO CON LUVERTIN E CUJET (germogli di luppolo e silene)

300 g di riso carnaroli 150 g di luvertin
150 g di cujet uno scalogno
un piccolo porro 50 g di formaggio grattugiato
un litro di brodo vegetale 60 g di burro
due cucchiai di olio extravergine di oliva sale,pepe, poco vino bianco

Pulire e lavare luvertin e cujet. Tritare finemente porro e scalogno e farli rosolare con l’olio. Aggiungere il riso e farlo tostare a fiamma vivace quindi sfumarlo con il vino. Coprire il riso con il brodo bollente ed aggiungere le erbe spontanee tritate grossolanamente. Far cuocere a fuoco medio, versando man mano altro brodo, se necessario. A cottura ultimata mantecare il riso con il burro, il formaggio ed il pepe. Amalgamare perfettamente e servire.