Parchi e riserve
Scoprire la natura è un’avventura in Valle di Susa!
Un paradiso terrestre, a portata di tutti e facile da raggiungere!
La Valle di Susa è uno scenario naturalistico unico, poichè situata all’interno dell’Arco Alpino ma avente caratteristiche in comune con le aree mediterranee. Con un’altitudine che spazia dai 400 metri di quota del fondo valle ai 3.500 metri delle vette maggiori, in questo ambiente vivono oltre 2.000 specie botaniche e una incredibile ricchezza faunistica, dagli uccelli come l’aquila, regina di questi cieli, dai camosci, cervi e stambecchi alle timide marmotte e infine il re dei boschi, ovvero il lupo.
Paesaggi composti di prati, di pascoli, di boschi e di montagne conferiscono alla Valle di Susa una caratteristica unica: l’accessibilità. La Valle di Susa è, infatti, una natura accessibile, fresca, amica e coinvolgente nei confronti dei suoi visitatori. La scoperta di questa natura, dei suoi laghi alpini e delle sue montagne si può fare percorrendo sentieri ben tracciati, antiche mulattiere e tracciati forestali.
Tra Bassa e Alta Valle di Susa, ci sono paesaggi estremamente diversi, fortemente antropizzati o incredibilmente selvaggi, che spaziano dall’ambiente collinare all’alta montagna, passando per lembi di vegetazione mediterranea ed estese abetine. Spazi protetti che includono i Parchi Naturali dei Laghi di Avigliana, dell’Orsiera-Rocciavrè e del Gran Bosco di Salbertrand, ma anche le Riserve Naturali degli Orridi di Foresto e di Chianocco e il Sic del Rocciamelone.
Monti e montagne per tutti i gusti e difficoltà, dal Monte Musinè (1.150 m) al Rocciamelone (3.538 m), passando per il Monte Orsiera (2.890 m) e la Punta Roncia (3.612 m), che è la montagna più alta della Valle.
Parchi naturali
Tra Bassa e Alta Valle si susseguono territori estremamente diversi, fortemente antropizzati ma anche incredibilmente selvaggi, che spaziano dalle modeste quote collinari ai paesaggi di alta montagna, tappezzati di vegetazione mediterranea e abitati dalla tipica fauna alpina e prealpina. A salvaguardia di questi territori, l’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie assicura e preserva l’ambiente da contaminazioni e deterioramenti.
Partendo dalla Bassa Valle s’incontra innanzi tutto il Parco Naturale dei Laghi di Avigliana, due gioielli d’acqua incastonati in uno straordinario anfiteatro morenico. Il tramonto sulle sponde dei due laghi è uno dei paesaggi più romantici ed emozionanti che la Valle di Susa è capace di regalare.
All’altezza di Villar Focchiardo comincia l’immenso Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè, di cui i valligiani sono estremamente orgogliosi. Si tratta di un parco naturale regionale, che si sviluppa in quota sulle cime del massiccio a sud della Valle di Susa: un esempio di ecosistema perfetto, in cui vivono tantissime specie animali e la flora cresce e si sviluppa lontano dall’aria inquinata. Qui, infatti, caprioli, cerci e camosci vivono in un ambiente custodito e protetto.
Si arriva poi alla Riserva Naturale Speciale Orrido di Foresto e Chianocco, che è tanto cara ai climbers piemontesi ma non solo, che la frequentano costantemente durante i mesi estivi. La roccia di questa zona combina le strutture quasi artistiche di alcuni tratti di versanti montuosi a pareti scoscese e vertiginose, dove si trovano centinaia di vie e ferrate, tutte create nel totale rispetto della natura circostante.
E poi ancora il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand, istituito per proteggere la rigogliosa vegetazione ed in particolare le pregiate abetaie. Più di 600 specie vegetali creano una varietà di ambienti con una fauna diversificata con decine di esemplari tra uccelli e mammiferi.
Infine, ma non meno importante, il SIC Rocciamelone, situato sul versante sud-orientale dell’omonimo massiccio, uno dei più alti di tutte le Alpi Graie. Il parco comprende 18.000 ettari protetti dove fiorisce la metà della flora piemontese. Qui stambecchi, volpi e marmotte vivono indisturbati insieme ad altre numerose specie animali, che con un po’ di fortuna avrete modo di incontrare lungo il vostro cammino.
Si può ben dire che la Valle di Susa sia ricca di tesori naturalistici, grazie ai suoi immensi parchi ed aree protette, dove specie animali e vegetali possono godere di acque incontaminate, aria pulita e del pieno rispetto da parte della popolazione valligiana.
Un paradiso terrestre, a portata di tutti e facile da raggiungere!
Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè
Il Parco si estende per oltre 11.000 ettari sul massiccio montuoso che separa la Valle di Susa della Valle del Chisone. Prende il suo nome delle due cime più significative, il Rocciavrè (2.778 m) e l’Orsiera (2.890 m). L’unico collegamento diretto è attraverso il Colle delle Finestre, attraverso una strada militare dell’Ottocento molto panoramica, aperta soltanto nel periodo estivo.
Il Parco Orsiera-Rocciavrè è un ottimo scenario per osservare il camoscio, in quanto frequenta gli spazi aperti d’alta quota, ma anche i caprioli e i cervi. Questi preferiscono le zone boscose, quindi è più difficile osservarli, ma è possibile soltanto alle prime luci dell’alba o all’imbrunire. Nel Parco vivono numerosi cinghiali, ma anche una colonia di mufloni ed stambecchi, cosi come diversi esemplari di lupo. Le montagne, i pascoli di alta quota e le pietraie ospitano una fauna molto preziosa, infatti è possibile vedere anche la marmotta, il simbolo del parco, l’ermellino, la pernice bianca, il gallo forcello e oltre cento specie di uccelli, tra cui alcuni grandi rapaci come l’aquila reale, l’astore e il falco pecchiaiolo.
Per scoprire il Parco e la sua fauna, ci sono diversi centri visita per esempio quello dei Laghi Paradiso, a San Giorio di Susa, a Meana e altre due nella parte della Valle Chisone, ma soprattutto sono da percorrere i sentieri autoguidati, lungo i quali pannelli esplicativi illustrano gli aspetti più significativi ed interessanti della flora, fauna e anche della storia, perché queste terre sono state teatro della storia di tutta la Valle ma anche dell’intero Piemonte. A tal proposito meritano sicuramente una visita la Certosa di Montebenedetto e il Forte di Fenestrelle. Interessanti da vedere sono anche gli alpeggi di alta quota, che ancora oggi in estate ospitano mucche, pecore, asini e capre.
L’Orsiera-Rocciavré è un parco da sfruttare in tutte le stagioni ed è molto attrattivo perché è rimasto estraneo al rumore e allo sviluppo. È da conoscere a piedi, a cavallo o in bicicletta con percorsi, sentieri ed strade carrozzabili adatte a tutti i gusti e capacità. Da tranquille passeggiate, alle corse e ad impegnativi trekking che scavalcano colli di oltre 2.000 metri, vi basterà seguire il sentiero della Grande Traversata delle Alpi (GTA) per scoprire un ambiente puro e incontaminato. Le soste e il ristoro sono garantiti da rifugi, tappe del GTA e agriturismi presenti sul territorio.
Web http://www.parchialpicozie.it/page/view/parco-naturale-orsiera-rocciavre/
Indirizzo Via Massimo D’Azeglio 16, 10053, Bussoleno (TO)
Tel: 0122/47064
info.alpicozie@ruparpiemonte.it | http://www.parchialpicozie.it/
Escursioni e visite guidate su prenotazione
Parco Naturale Gran Bosco di Salbertrand
Il Gran Bosco di Salbertand è un’area naturale di bellezza straordinaria per la sua rigogliosa vegetazione ed in particolare le pregiate abetaie e gli estesi larici-cembreti. È un parco naturale occupato per il 70% da boschi, e per il rimanente 30% da pascoli e praterie di alta quota. Il Gran Bosco è un parco da scoprire lentamente, ammirando la grande varietà di ambienti. Nel fondovalle, troviamo latifoglie quali frassini, betulle, aceri, ontani, castagni e faggi, ma salendo di quota, si entra nel regno del pino silvestre, dell’abete bianco, dell’abete rosso, del larice e del pino cembro.
Anche la fauna è particolarmente ricca, conta circa 80 specie di uccelli nidificanti, tra i quali l’Astore, lo Sparviere, la Poiana e il Gheppio, l’Aquila Reale, l’Allocco, il Gufo Reale, la Civetta Capogrosso, il Picchio Nero, la Pernice Bianca, il Gallo Forcello, la Coturnice, la Nocciolaia.
Ciò che è rilevante è la presenza di quattro specie di ungulati: camoscio, cinghiale, cervi e caprioli. Ma sicuramente assume un grande fascino anche la presenza del Lupo, il re della foresta. Il Gran Bosco di Salbertrand offre l’accattivante opportunità della sua scoperta poiché attraversato da una fitta rete di itinerari escursionistici, per tutte le esigenze e capacità, che percorrono dal fondovalle alla cresta spartiacque con la Val Chisone e da est a ovest l’area protetta. Tutte le strade sterrate interne sono chiuse al transito motorizzato e liberamente percorribili a piedi, in bicicletta, con gli sci o con le ciaspole. Alcuni sentieri sono di rilevanza internazionale come la Via Alpina e le Strade dei Valdesi. Ma non sono gli unici, perché attraverso il Gran Bosco di Salbertrand passano la Grande Traversata delle Alpi, la Via Francigena e il Sentiero dei Franchi.
Per scoprire le peculiarità ambientali, storiche e culturali del territorio, non c’è nulla di meglio che seguire i sentieri naturalistici autoguidati, tutti ben segnalati con cippi e segnavia metallici sul territorio e soggetti a manutenzione periodica da parte dell’Ente Parco. Ma da non dimenticare la esperienza dei 14 itinerari a cura dei guardiaparco, che ci porteranno a conoscere la Strada dei Cannoni, il Sentiero degli Alpini, la mulattiera dell’Assietta, la mulattiera degli alpeggi e quella del Gran Bosco, per esempio.
Un’interessante peculiarità del Gran Bosco è il Percorso Ecomuseale, che tra il paese di Salbertrand e il Parco del Gran Bosco, si snoda in un itinerario ad anello di circa 7 km (tempo di percorrenza 2 ore circa), che va a toccare strutture e antichi edifici, antiche testimonianze della religiosità e della cultura materiale della comunità di Salbertrand e dell’intera Valle dell’Alta Dora. Sono assolutamente da vedere e da ammirare il mulino idraulico, il forno comunitario, la ghiacciaia ottocentesca, la carbonaia, i ruderi di vecchie calcare, il cantiere forestale, la parrocchiale e i suoi tesori, la cappella affrescata dell’Annunciazione per finire conoscendo i siti dedicati al Glorioso rimpatrio dei Valdesi, che raccontano secoli di storia e di sfruttamento delle risorse del territorio e costituiscono punti dimostrativi di attività produttive effettuate con tecniche tradizionali.
Web http://www.parchialpicozie.it/page/view/parco-naturale-del-gran-bosco-di-salbertrand/
Indirizzo Via Fransuà Fontan 1, 10050, Salbertrand (TO)
Tel 0122.854720
Email parco.salbertrand@ruparpiemonte.it
Centro Visite Parco & Ecomuseo e Centro di Documentazione “Spazio Escarton”
Da lunedì a giovedì 9.30 – 12.00 / 14.00 – 15.00; il venerdì dalle 9.30 alle 12.00
Dal 15 luglio al 27 agosto: anche sabato e domenica 9-12.30/14.00-17.30
Orrido di Chianocco
La Riserva dell’Orrido di Chianocco è stata istituita allo scopo di tutelare l’unica stazione sicuramente spontanea di leccio in Piemonte, che si estende per 26 ettari nel territorio del comune di Chianocco
E la sua attrattività è anche l’omonimo orrido, una profonda incisione larga una decina di metri e profonda circa 50, scavata dal torrente Prebèc nelle rocce carbonatiche che caratterizzano questa parte della Valle Susa.
L’Orrido di Chianocco è amato dagli appassionati delle vie ferrate, poiché la via ferrata si sviluppa all’interno dell’oasi naturale della Valle, per poco meno di 300 metri di cavo metallico, con un’interessante variante che porta all’interno di una grotta, di cui diverse ricerche archeologiche confermano la frequentazione in epoca preistorica. Dalla sommità, un cucuzzolo interessante come punto panoramico, un veloce sentiero riporta nell’alveo del torrente Prebèc, da dove tramite un altrettanto veloce sentiero si ritorna al punto di partenza. Chi l’ha provata la definisce un’esperienza intensa poiché, anche se breve, il percorso è quasi totalmente in traverso e presenta diversi tratti strapiombanti da non sottovalutare ed un ponte abbastanza aereo. L’Orrido di Chianocco però offre anche un sentiero pianeggiante che costeggia il torrente, adatto ai meno spericolati che hanno piacere di godersi il paesaggio e stimolare meno l’adrenalina.
L’intera area dunque unisce le bellezze vertiginose dell’Orrido ad un habitat particolare che ha consentito la sopravvivenza dei lecci mediterranei, mentre la prevalenza di rocce calcaree ha prodotto importanti effetti nel rapporto con l’uomo in diversi momenti dell’antichità.
Orrido di Foresto
La Riserva dell’Orrido di Foresto è un’interessante area dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. È stata istituita allo scopo di tutelare il ginepro coccolone e si estende per 200 ettari nel territorio dei comuni di Bussoleno e Susa. La sua attrattività viene data anche per lo stupendo orrido scavato dal rio Rocciamelone e le limitrofe bastionate calcaree alternate a praterie. L’interesse è principalmente botanico, con numerose specie provenienti da flore molto diverse, da quelle steppiche a quelle mediterranee. Elemento di spicco è il ginepro coccolone, facilmente osservabile e riconoscibile, e anche molte specie di orchidee.
Una buona rete di sentieri curata permette di esplorare la zona e di raggiungerne molti degli angoli più interessanti. Un sentiero a mezzacosta, il Sentiero degli orridi, collega la riserva naturale con l’Orrido di Chianocco. L’itinerario che percorre l’Orrido di Foresto è invece di tipo alpinistico ed è stato attrezzato con una via ferrata.
L’area compresa tra l’Orrido di Foresto e Mompantero è ricca di incisioni rupestri con una concentrazione di incisioni figurative a martellina. La riserva gode inoltre di notevole interesse archeologico.