CARATTERISTICHE
- Difficolta’ E
- Dislivello + 465 M
- Dislivello -1995
- Distanza 24,4 km
- Tempo di percorrenza 7 h
- Punto partenza: Colle Moncenisio
- Punto arrivo: Susa
DESCRIZIONE ITINERARIO
Valicato il Colle del Moncenisio e lasciati alle spalle il lago, i tornanti della Gran Scala e la Piana di San Nicolao, dopo i resti della galleria della ferrovia Fell si imbocca la Strada Reale che conduce al caratteristico borgo di Moncenisio, strategica tappa obbligata lungo la via: l’ecomuseo Le Terre al Confine e la Parrocchiale di San Giorgio permettono di approfondirne la storia al servizio del colle.
Ripresa la Strada Reale nella Val Cenischia fra gorge e cascate del torrente omonimo, si scende a Novalesa e alle testimonianze del suo passato: le antiche locande, la Parrocchiale di Santo Stefano con le tele donate da Napoleone e il capolavoro di oreficeria dell’Urna di Sant’Eldrado, il Museo di Arte Religiosa Alpina e il Museo Etnografico di Vita Montana. È d’obbligo una deviazione all’Abbazia di Novalesa (726 d.C.), titolata ai SS. Pietro e Andrea e sede di un Museo Archeologico: nel suo parco sorgono cappelle campestri di rara bellezza come quella di Sant’Eldrado (XII sec.).
Da Novalesa il cammino prosegue lungo il sentiero sino a Venaus e la neogotica Parrocchiale di San Biagio. Il borgo è noto per la Danza delle Spade e degli Spadonari: legata ai riti per propiziare la primavera, affonda le radici in tradizioni pre-cristiane.
Una piacevole strada secondaria attraversa prati e vigne sino alla frazione San Giuseppe di Mompantero, dominato dal Santuario della Madonna del Rocciamelone, la vetta sacra della Valle di Susa (3538 m): venerata sin dall’epoca celtica, nel 1358 fu raggiunta dall’astigiano Bonifacio Roero che vi collocò il prezioso Trittico del Rocciamelone.
Da San Giuseppe una carrozzabile secondaria conduce in località Passeggeri, poco a monte di Susa, convergendo su quella proveniente dal Monginevro ed entrando nella storica Piazza Savoia. La storia millenaria della città si legge nell’Arco di Augusto, nell’arena romana, nella cinta muraria, nella Porta Savoia, negli scavi archeologici e nel Castello di Adelaide di Savoia. La Cattedrale di San Giusto e l’imponente torre campanaria sono frutto di un complesso architettonico stratificato nel tempo, dal 1029 – anno di fondazione dell’abbazia benedettina – agli interventi gotici e neogotici tra il XIII e il XIX sec.; preziose tele, ricchi altari e il coro ligneo trecentesco arricchiscono gli interni. A poca distanza sorgeva il Priorato di Santa Maria Maggiore, la più antica chiesa battesimale della Valle di Susa, di cui rimane il campanile romanico; il Convento di San Francesco fu fondato, secondo la tradizione, dallo stesso Francesco d’Assisi in occasione del suo passaggio nel 1214. Sulla sponda sinistra della Dora Riparia, infine, sorge la barocca Chiesa della Madonna della Pace, o Chiesa del Ponte, i cui locali attigui ospitano il Museo Diocesano di Arte Sacra.