Musei
In Valle di Susa il ricco patrimonio culturale si declina in molti luoghi museali dalle molteplici sfaccettature che raccontano ognuno un pezzo di storia di questa valle alpina.
Musei ed ecomusei non sono solo scrigni d’arte e cultura, sono anche luoghi dove si narrano, in modo articolato e diffuso, le storie degli uomini e delle donne che l’hanno abitata nel corso dei secoli, lavorando la terra, allevando il bestiame, commerciando e interagendo con la montagna e con chi vi transitava.
Se vi interessa l’Arte Sacra, il Sistema Museale Diocesano è sicuramente un percorso da intraprendere per intero. Una rete di musei che, a partire dal Museo Diocesano di Arte Sacra di Susa, raccolgono ed espongono un ricco ed interessante patrimonio: sculture sacre, oggetti, paramenti, dipinti e oreficeria, ma anche cicli affrescati e cappelle montane.
Musei di arte sacra
Museo Diocesano di Arte Sacra a Susa
Situato presso la chiesa del Ponte, è tra i più importanti e significativi musei dell’arco Alpino che raccoglie ed espone collezioni d’arte datate tra il VI e il XIX sec.: sculture lignee e lapidee, dipinti, paramenti sacri ed oreficerie sono l’espressione della religiosità della comunità valsusina e delle importanti committenze che transitarono in Valle di Susa. Tra le opere d’arte più note il Trittico del Rocciamelone, opera unica di manifattura fiamminga, venne portato in vetta al Rocciamelone nel 1358, in quella che è stata la prima ascesa alpinistica documentata nella storia. È il museo principale che coordina il Sistema Museale Diocesano diffuso sul territorio valsusino che comprende San Giorio, Giaglione, Novalesa e Bardonecchia.
Museo di arte religiosa alpina (Novalesa)
Nel cuore del borgo storico di Novalesa lungo la Via Francigena gli affreschi quattrocenteschi dei Vizi e delle Virtù aprono la visita alla cappella del SS.Sacramento dove sono raccolti oggetti e dipinti espressione delle tradizioni religiose della comunità novalicense. L’adiacente parrocchiale di S.Stefano ospita preziosi dipinti delle scuole di Rubens, Caravaggio e Daniele da Volterra, oltre ad un dipinto di François Lemoyne, ai quali è legato un curioso aneddoto su Napoleone, e l’urna reliquiario di Sant’Eldrado, datato al XII secolo, al quale è legata una delle tradizionali feste patronali della Valle di Susa.
Capella di San Lorenzo (San Giorio di Susa)
Una delle più significative cappelle affrescate della Valle di Susa è la cosiddetta Cappella del Conte, risalente al 1328 è posta su un poggio roccioso dominante il borgo di San Giorio e la Via Francigena: l’interno ospita scene della vita di Cristo e di San Lorenzo e uno dei rari esempi piemontesi della Leggenda dei tre vivi e dei tre morti. All’esterno restano alcune tracce leggibili dell’Adorazione dei Magi e di San Cristoforo, protettore dei pellegrini.
Chiesa di Santa Maria Maggiore (Avigliana)
Tra le parrocchiali di più antica fondazione, nel cuore del borgo medioevale di Avigliana, Santa Maria Maggiore oggi espone una collezione di arte religiosa con 50 statue a grandezza naturale in gesso e bronzo dell’artista Elsa Veglio Turino (1921-1986). Il luogo è oggi sede di rassegne musicali, concerti e letture, ed è anche dotato di un foresteria per l’accoglienza dei pellegrini.
Musei ed ecomusei
Pinacoteca G.A. Levis (Chiomonte)
Nel palazzo signorile cinquecentesco “Casa dei Paleologi”, lungo la via principale di Chiomonte è conservata una raccolta di oltre 400 dipinti del pittore chiomontino Giuseppe Augusto Levis, paesaggista allievo di Delleani e di altri autori contemporanei che qui aveva la sua residenza estiva. In esposizione vi sono circa 200 opere; tra i soggetti di tipo naturalistico, panorami locali, scene di vita montana e viaggi, spicca anche la narrazione della Grande Guerra. Alla sua morte il pittore dispose che la sua intera produzione venisse donata ai comuni di Chiomonte e Racconigi.
Museo Valsusino della Resistenza (Condove)
Nei locali delle ex Officine Moncenisio è conservata una raccolta originale di reperti storici, fotografie e grafiche riguardanti la storia della Resistenza in Valle di Susa e della montagna condovese. Una mediateca e la biblioteca sono a disposizione di scuole e ricercatori.
Dinamitificio Nobel (Avigliana)
Costruito nel 1873 in un’area boschiva collinare nei pressi della palude dei Mareschi, è uno straordinario esempio di archeologia industriale di primo Novecento. Il Dinamitificio Nobel era dotato di laboratori chimici e ferrovia interna in collegamento con la stazione ferroviaria di Avigliana. La visita alla scoperta dei labirintici ambienti della fabbrica permette di conoscere la storia del laboratorio dove lavorò anche Primo Levi. Il Dinamitificio produceva, oltre agli esplosivi, intermedi chimici, sottoprodotti delle lavorazioni principali, concimi e vernici e chiuse la produzione negli anni Sessanta.
Museo etnografico di vita montana in Val Cenischia (Novalesa)
Lungo la via Maestra nello storico edificio dell’ex municipio di Novalesa, il museo etnografico racconta attraverso l’esposizione di strumenti di lavoro e suppellettili e altri oggetti sapientemente organizzati in ambientazioni, la vita quotidiana e le tradizioni della comunità alpina di Novalesa.
Museo della Borgata Bigiardi (Bruzolo)
Sulla montagna di Bruzolo, la borgata Bigiardi ospita nella vecchia scuola di borgata un museo in cui sono stati sistemati attrezzi agricoli, mobili, suppellettili risalenti alla fine dell’800 ed ai primi decenni del ‘900.
Museo etnografico ex latteria (Chiusa San Michele)
Ecomuseo delle Terre al Confine (Moncenisio)
Riconosciuto tra i 25 ecomusei del Piemonte, l’ecomuseo grazie al suo percorso di visita permette di conoscere il piccolo borgo di Moncenisio, il più piccolo comune d’Italia, e la sua storia millenaria. Il forno e il mulino, la parrocchiale di S.Giorgio e la cappella di San Giuseppe, l’esposizione etnografica raccontano la vita quotidiana della comunità alpina, sorta a servizio del colle del Moncenisio e della Via Francigena.
Ecomuseo Colombano Romean (Salbertrand)
Il percorso ecomuseale si snoda lungo le vie del borgo di Salbertrand e il Parco del Gran Bosco. Comprende la parrocchiale e la cappella dell’Annunziata di Oulme, il forno comune e la smoke-sauna, la ghiacciaia e la carbonaia, il mulino con una dimostrazione della funzionalità delle macine.
Museo Laboratorio della Preistoria di Vaie
Situato nel cuore del centro storico, il Museo offre al visitatore la collezione di ricostruzioni sperimentali e di calchi dei reperti di Vayes.
Il percorso tematico, completato da una serie di pannelli illustrativi, presenta gli aspetti della vita quotidiana nella Preistoria, con particolare attenzione per materiali, tecnologie ed usi. La consulenza scientifica esterna e le ricostruzioni sono a cura del Centro di Archeologia Sperimentale Torino.