Castelli e Fortificazioni in Valle di Susa
Ogni paese della Valle di Susa vanta la presenza di almeno un castello nei propri confini di pertinenza, segno della storia e dell’importanza strategica della valle.
Dagli edifici di epoca medievale a quelli più esteticamente armoniosi grazie alle migliorie apportate nel Settecento, la Valle di Susa offre un patrimonio storico e architettonico che non ha nulla da invidiare a siti ben più famosi.
La maggior parte dei castelli risale ai secoli compresi tra il 1000 e il 1300, il cosiddetto periodo dell’“incastellamento”.
Molti sono ancora ben conservati ed è possibile visitarli quasi interamente (Casaforte di Chianocco, Casaforte di Menolzio), altri invece hanno vissuto diversi eventi bellici che li hanno rasi al suolo o parzialmente distrutti, altri ancora sono stati trasformati in palazzi signorili come il Castello di Bruzolo oppure profondamente restaurati per usi civili (Castello della Contessa Adelaide, Castello di San Giorio di Susa) o per ragioni militari (Forte di Exilles).
Meritano particolare menzione anche il Castello dei Conti Cays e di Camerletto a Caselette, il Ricetto di San Mauro ad Almese, il Castello e la torre dell’Orologio di Avigliana, così come il Palazzo abbaziale di Sant’Ambrogio di Torino, strettamente legato alla storia della Sacra di San Michele, e la residenza feudale di epoca medievale del Castello di Villar Dora, che sorge su di una piccola collina rocciosa in centro al paese ed ad oggi una delle fortezze meglio conservate in Valle di Susa.
Castello della Contessa Adelaide di Susa
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A Susa, in pieno centro storico a fianco del celebre Arco di Augusto di epoca romana, sorge il meraviglioso Castello, uno dei più antichi della Valle di Susa. Il nome rimanda alla Contessa Adelaide di Susa, che qui nacque e che nell’XI secolo portò la città e le terre circostanti, compreso il Passo del Moncenisio, nell’orbita di Casa Savoia.
L’aspetto attuale del Castello deriva dalla ristrutturazione del 1750, avvenuta in occasione delle nozze tra Carlo Emanuele III e Maria Antonia, mentre dell’antica struttura medievale rimangono soltanto le bifore e le caditoie (feritoie da cui si lanciavano i sassi) sulle pareti che si affacciano sul centro storico.
Dopo essere stato dimora di Adelaide, lo è stato anche dei suoi discendenti e tra il 1213 e il 1214 ha visto anche la presenza di San Francesco d’Assisi, di passaggio durante un viaggio verso la Francia. Circa quattrocento anni dopo, anche Luigi XIII e il cardinale Richelieu vi hanno soggiornato a lungo.
Caduto progressivamente in abbandono, agli inizi del 1800, in seguito ad un decreto napoleonico, il Castello di Adelaide è stato tolto ai sabaudi ed affidato alla municipalità con l’obbligo di destinarlo alle scuole, intento che durò per oltre 150 anni. Un uso che ha modificato notevolmente il palazzo, che oggi è sede del Museo Civico.
Oggi gli edifici hanno l’aspetto di un complesso a “L”, con una manica est, rivolta verso la città vecchia e datata al X-XI secolo che conserva alcune emergenze architettoniche medievali, e una manica nord in tipico stile settecentesco, la cui grande sala di rappresentanza al primo piano è stata restaurata.
Se passate da Susa dovete assolutamente visitare questo palazzo ricco di storia e caratterizzato da un’architettura mista che vi farà brillare gli occhi.
Info
Torre e Ricetto di San Mauro
Il primo documento riguardante il ricetto di San Mauro risale al 1029, anno in cui il Marchese di Torino Olderico Manfredi dona un terzo dei suoi possedimenti valsusini all’Abbazia di San Giusto in Susa, inclusa la “curtis” di San Mauro.
Verso la fine del XIII secolo la curtis viene trasformata in “castrum” (borgo fortificato) e adibita a semplice residenza agricola, mentre il campanile diventa la torre che ancor oggi vediamo, che è anche la parte meglio conservata del borgo.
Dell’antico campanile alto 26 metri resta la suddivisione in sette piani, collegati da una scala sino alla sommità panoramica, mentre la guglia piramidale fu sostituita da una parte sopraelevata e merlata. La chiesa, che sorge alla sinistra del campanile, divenne il magazzino per la raccolta dei prodotti agricoli.
L’attuale ponte in muratura sostituisce quello antico del XVII secolo, costruito dove prima esisteva il ponte levatoio, risalente al periodo delle fortificazioni del XIII secolo. Del fossato che circondava tutto il borgo, tranne il lato Ovest, dove era stato costruita una base realizzata con riporto di terra trattenuto da un muro di scarpa, resta visibile solo la parte Nord Ovest.
Una leggenda narra che alla fine del XIX secolo, a nord della Torre di San Mauro fu rinvenuta una pergamena nella quale si accennava ad un tesoro nascosto in una galleria proveniente da ponente e che arrivava fin sotto la torre. Convinto della veridicità dello scritto, lo spaccapietre che la trovò durante i lavori di restauro scavò per circa 16 metri senza esito dal 1913 al 1918, anno della sua morte. Gli eredi, poco convinti del fatto, bruciarono la pergamena in modo che nessuno fosse più tentato da simili imprese.
Oggi la Torre e il Ricetto di Almese sono diventati uno spazio espositivo e sede di eventi culturali, non potete assolutamente perderveli!
Castello Arduinico di Avigliana
Il castello di Avigliana che si erge alle pendici settentrionali del monte Pezzulano fu eretto dopo la sconfitta dei saraceni che attaccavano la Valle di Susa.
In seguito la fortificazione fu consolidata quale residenza per il controllo sui territori che si aprivano verso Torino.
Dopo il 1418 il castello fu abbandonato e quindi adibito ad avamposto fortificato all’imbocco della valle.
Fu più volte distrutto dagli eserciti francesi fino al generale Catinat, che nel 1691 lo demolì completamente.
Rimane oggi visibile l’impianto delle mura esterne che conservano la forma ellittica, qualche resto delle torri di guardia e alcune camere interrate.
Borgo Medievale di Sant’Ambrogio di Torino
L’antico Borgo Medievale di Sant’Ambrogio conserva ancora alcuni resti delle mura fortificate dell’XI secolo e si sviluppa attorno all’attuale Piazza IV Novembre. Anticamente era protetto da due torri quadrate e da un’ampia cinta muraria, costruita a scopo difensivo con pietre e laterizi legati con strati di malta. La sua posizione strategica, ovvero lungo la Via Francigena, ne ha permesso il fiorente sviluppo commerciale, infatti abbondavano botteghe e locande, ed era inoltre presente un ospedale gestito da monaci per i pellegrini di passaggio. Oggi all’interno del borgo, in un cortile che si affaccia sulla via centrale, sono visibili i resti di un edificio con porticato che conserva ancora due splendide arcate e la parete esposta ad est con bifora decorata a pilastrini e capitelli. Della Torre civica, che misura 15 metri di altezza rimane ancora visibile parte della merlatura all’estremità più elevata, mentre dell’impianto originario della Chiesa di San Giovanni Vincenzo, oggi importante esempio barocco, non resta che l’imponente campanile in stile romanico risalente all’XI secolo. Poco distante lungo la mulattiera per la Sacra di San Michele, il castello abbaziale, sede amministrativa dell’abate amministrava il potere temporale, venne ridotto in rovina nel settecento a cura del generale Catinat, oggi è luogo di accoglienza