Cosa sarebbe la viticoltura valsusina senza in vini DOC Val Susa

Forse non tutti sanno che…

La denominazione di origine controllata è un riconoscimento a livello europeo della presenza, su un territorio delimitato, di una produzione consolidata nel tempo, secondo tecniche leali e costanti.

L’istanza per ottenerlo deve riportare tre elementi:

  • la storia,
  • il territorio,
  • la tecnologia

che costituiscono il Disciplinare di Produzione e quindi lo strumento di controllo della produzione stessa.

La DOC Valsusa

La strada percorsa per arrivare alla DOC Valsusa è stata aperta nel 1995 dal CNR che aveva attivato un progetto di ricerca per capire la composizione dei vigneti valsusini e definire le caratteristiche dei vini prodotti.

I rilievi in vigna hanno consentito di iscrivere nel registro nazionale delle varietà di vite il Becuet mentre il più famoso Avanà era già iscritto da tempo.

Solo ultimamente si è riscoperto un antico vitigno diffuso in Valmessa: il Baratuciat.

Le caratteristiche dei vini della Val Susa

Questi vini hanno caratteristiche del tutto peculiari:

  • l’Avanà è aromatico e idoneo a un consumo precoce,
  • il Becuet ben strutturato e adatto all’invecchiamento,
  • il Baratuciat ha elevate potenzialità enologiche per produrre vini bianchi e profumati fermi e spumanti.

È possibile produrre Valsusa DOC nei 19 Comuni valsusini compresi tra Almese ed Exilles.

Le origini del vino DOC Val Susa

Le prime richieste di denominazione di origine Valsusa pervennero alla Camera di Commercio di Torino a partire dalla vendemmia 1997.

Le prime aziende produttrici sono state:

  • Rocca Nera di Novaretto,
  • Sibille di Gravere,
  • Pelissero di Meana,
  • Clarea di Chiomonte,
  • Martina di Giaglione,
  • Carlotta di Borgone.

Nel 1999 si costituì il Consorzio per la Tutela e Valorizzazione dei Vini a Denominazione di Origine Controllata Valsusa, atto obbligatorio di legge per ogni zona ove è concessa una Denominazione di Origine.

Attualmente sono presenti sul territorio una quindicina di aziende professionali (di cui otto aderiscono al Consorzio) per una superficie impiantata a vigneti DOC di poco più di tredici ettari.

Oggi i viticoltori valsusini che lavorano su terrazzamenti sorretti dai muretti in pietra vengono definiti “eroici” perché con tenacia e passione contribuiscono a mantenere vivo il territorio e a salvaguardare un patrimonio ambientale e culturale che giova all’intera comunità e incrementa l’offerta turistica.

vendemmia in Valsusa

Un souvenir? Chiedete il Valsusa Doc!

Se percorrete la Valle di Susa per la prima volta e cercate un souvenir, portate a casa una bottiglia di Valsusa DOC.

Entrando in un ristorante chiedete il vino del luogo e contribuirete al mantenimento della viticoltura eroica.

Troverete aziende che aprono volentieri le porte della loro cantina per raccontarsi o per accompagnarvi tra quei filari ben esposti al sole.

Se vent’anni fa non avessimo avuto il riconoscimento della DOC, la viticoltura di questa fetta di arco alpino sarebbe scomparsa, aiutateci a mantenerla viva: “Chiedete il Valsusa Doc!

Ringraziamo la nostra ambassador del gusto Serena Sereno per il suo contributo!

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