2 giorni da viversi in compagnia di un animale speciale, l’asino.
Un testimone e protagonista di una cultura che affonda le radici nel passato dei nostri nonni, splendido animale dalle grandi potenzialità, ma che ha rischiato nel recente passato di scomparire. e che noi vogliamo far riscoprire e valorizzare; compagno di viaggio con cui fare esperienza di condivisione della gioia ma anche della fatica del viaggio, di cura l’uno dell’altro; amico paziente con cui relazionarsi, con cui coccolarsi. Oggi infatti l’asino ha assunto il ruolo di mediatore: più esattamente di mediatore emozionale, quindi facilitatore della comunicazione. Nello scambio reciproco uomo-animali, l’animale è un soggetto attivo capace di promuovere stati affettivi e di stimolare modificazioni positive nell’altro. La relazione con l’asino è caratterizzata da un carattere di assoluta imprevedibilità che rende l’incontro aperto ad ogni esperienza, ad ogni evento. L’asino ha la grande capacità di suscitare sentimenti e muovere le emozioni. Attraverso la relazione con l’asino l’uomo riscopre il suo lato migliore: la disponibilità alla relazione, il piacere della comunicazione affettiva. Sarà forse per le sue dimensioni, non troppo grandi come un cavallo o non troppo piccole come un cane, che a tutti suscita la voglia di abbracciare l’asino gettandogli le braccia al collo, per sentirne il calore o apprezzandone la morbidezza.
Si viaggerà quindi a fianco di 3 asini (Pippo, Rodolfo e Elvira) che potranno portare anche parte del bagaglio della giornata e questo offrirà anche l’occasione di riscoprire oggetti e gesti dimenticati come il basto. Caricare il basto è facile soltanto in apparenza: il peso deve essere distribuito con precisione sui due lati con gli oggetti pesanti in basso e quelli voluminosi in alto. Camminando si dovrà sempre tenere conto dell’ingombro del carico soprattutto passando tra gli alberi o rasente ai muri delle vecchie borgate in mezzo al bosco.
Partendo dalla piazza del mercato di Villarfocchiardo (p.zzaAbegg) si percorreranno antiche mulattiere, un tempo percorse dai monaci piuttosto che dalle genti della montagna e si raggiungerà il complesso della Certosa di Villarfocchiardo. Dopo la pausa per il pranzo si verrà guidati alla scoperta degli antichi edifici che costituiscono questo gioiello protetto da un “deserto di alberi”, inoltre ci verrà spigato come vivevano i monaci Certosini qui presenti nel XIII secolo, dove si trovava l’Antico Chiostro della Certosa e perché il luogo venne abbandonato. Ritornati al futuro del Presente dal passato del Medioevo si riprenderà il cammino per giungere al rifugio che ci ospiterà per la notte. Il giorno successivo la discesa ci presenterà ancora delle sorprese: un lago montano e una seconda Certosa sulla via che ci condurrà a riprendere le auto.
DETTAGLI TECNICI
Percorso/Tappe
I giorno: Villarfocchiardo – sentiero 506 – Certosa di Montebenedetto – sentiero 506 – rif. GEAT Valgravio
II giorno: rif. GEAT Valgravio – sentiero SF/512 e SF/513a – Paradiso delle Rane – Città – sentiero 513 e 512 – Certosa di Banda – Villarfocchiardo
Durata viaggio
I giorno: ore 9,00 ritrovo sulla p.zza del mercato di VillarFocchiardo
ore 12,00 pranzo al sacco a carico dei partecipanti
ore 13,30 visita guidata della Certosa
ore 15,00 partenza in direzione del rifugio
ore 17,00 arrivo al rifugio Valgravio
II giorno: ore 8,30 colazione
ore 9,00 preparazione dei basti e carico degli zaini
ore 9,30 partenza in direzione del Paradiso delle Rane
ore 12,00 discesa in direzione della fraz. Città e pranzo sul piazzale della Chiesa
ore 13,30 partenza in direzione della Certosa di Banda
ore 15,00 visita alla Certosa
ore 16,30 arrivo previsto a Villar Focchiardo
Difficoltà/Tipo di percorso: E (escursionistico)
Dislivello salita: + 750
Dislivello discesa: – 750
Equipaggiamento: L’autunno è una stagione piena di fascino, ma in montagna è facile trovare temperature basse, soprattutto sul far della sera. Si raccomanda un abbigliamento confortevole e a strati, indumenti di ricambio a seconda delle necessità, sacco lenzuolo o saccopiuma, guanti, berretto, una mantellina per la pioggia o K-way, zaino sufficientemente capiente per riporre vestiario e pacchetto pranzo dato dal rifugio, pedule o scarponi da montagna, bastoncini.
Minimo partecipanti: 9
DATE E PARTENZE 2018:
6-7 OTTOBRE 2018
QUOTA DI PARTECIPAZIONE A PERSONA:
20 euro adulti, 6 euro ragazzi fino a 14 anni, gratis sotto i 6 anni;
numero minimo di 9 partecipanti per attivare l’escursione;
Prenotazione obbligatoria (entro due giorni prima dell’evento) al numero 3204257106.
La quota comprende:
Accompagnamento da parte di una guida ambientale con l’ausilio di 3 animali da soma provvisti di basto per caricare parte degli zaini dei partecipanti.
La quota NON comprende:
pranzo al sacco del primo giorno (che rimane a carico dei partecipanti), pensione completa in rifugio
Per ISCRIZIONI e INFORMAZIONI:
Mario Cavallo
3204257106 – guide.parco.orsiera@ruparpiemonte.it