Ogni anno, in occasione della festa patronale di Sant’Eldrado, le sue spoglie, custodite all’interno di una preziosa urna in argento sbalzato e dorato, tornano alla cappella a lui dedicata, sita nel recinto dell’abbazia (normalmente sono conservate nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano).
La celebrazione esterna, che cade la domenica più prossima al 13 marzo (quest’anno l’11), prevede una processione che, partendo dalla chiesa parrocchiale, raggiunge l’abbazia con un percorso di circa 2 km. L’urna, adagiata su una portantina di legno, viene portata a spalle dagli alpini. Fino a qualche anno fa, essa era portata dai coscritti, i quali ora prendono parte alla processione con le loro bandiere dipinte a mano, i foulards ricamati e le coccarde.
Al corteo aderiscono anche i membri delle Confraternite maschili e femminili, che per l’occasione indossano il tradizionale abito bianco (gli uomini) e il velo bianco (le donne). Preciso è l’ordine di partenza: apre la processione lo stendardo di Sant’Eldrado, seguito dalla Banda Musicale di Novalesa; quindi troviamo la croce, i bambini, le donne, le donne in abito tradizionale che portano i lanternoni, il portatore del Sole, le Priore della Madonna del Rosario e della Confraternita del SS. Sacramento, la cantoria parrocchiale, il vescovo con i sacerdoti, l’urna di Sant’Eldrado, i Priori della Confraternita del Santissimo Sacramento, le autorità civili, i coscritti con le bandiere e gli uomini. Durante la processione vengono cantati dai cantori della Compagnia di Santa Cecilia il Te Deum, l’inno Iste Confessor e le antiche Litaniae Sancti Heldradi mentre la Banda Musicale risponde con marce religiose.
Una volta giunti al complesso monastico, attraversando il parco si scende verso la cappella di Sant’Eldrado, ove un monaco porge alle labbra dei fedeli la reliquia del braccio del Santo. Successivamente i presenti si recano nella chiesa abbaziale dove viene celebrata la Santa Messa.
L’inizio del ricordo del Patrono avviene il 4 marzo con l’avvio della Novena nella chiesa abbaziale. Durante le tre sere che precedono la celebrazione esterna vengono celebrate nella chiesa parrocchiale tre messe, definite dai novalicensi “Sante Quarantore”, che costituiscono il Triduo di preparazione al grande giorno.
(fonte: AA.VV., Itinerari di Arte Religiosa Alpina – Valle di Susa, Graffio, Borgone Susa 2009).
Foto di Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina